L'antica storia dell'Ambra baltica

L'antica storia dell'Ambra baltica

La sua tipica lucentezza e le peculiari sfumature rendono l’ambra una gemma affascinante ed unica. E’ possibile trarre proprio dalle sue percettibili imperfezioni (le piccole fenditure, l’irregolare colorazione e l’occasionale presenza di frammenti di piante o insetti sospesi in resina da milioni di anni) la sua stravagante perfezione.

Si tratta, senza dubbio, di una gemma dalle variegate funzionalità, capace di essere trasformata in prezioso gioiello ed adattata, sin dall’antichità, a potente fonte di protezione spirituale e terapeutica.

Il termine “Ambra” (in greco antico ἤλεκτρον, elektron) in passato veniva usato come sinonimo di resina fossile e di resinite.

In particolare, nella letteratura europea antica, il termine era utilizzato in senso molto restrittivo per identificare la "succinite", ovvero la varietà di ambra baltica più importante dal punto di vista gemmologico. Ancora oggi questa accezione è molto comune in considerazione dell'importanza commerciale che tale varietà di gemma ha rivestito nella storia europea. 

È risaputo, infine, che l’Ambra Baltica facesse parte dell’Elisir di lunga vita offerto a Papa Bonifacio VIII dal suo medico personale che ben conosceva, sin da allora, le sue proprietà benefiche.

Origine dell'Ambra

L'Ambra nasce sotto forma di resina emessa dalle conifere fossilizzatasi e solidificatasi col tempo, conservando al proprio interno resti vegetali o animali, tra cui artropodi e, molto più raramente, vertebrati. Essa è traslucida, di un colore che può variare dal giallo al rossiccio, al bruno, fino ad arrivare al verde. Attualmente si raccoglie  in PoloniaLituaniaLettoniaRussiaDanimarcaGermania e Svezia. La sua lavorazione è ancora oggi molto diffusa nei paesi che si affacciano sul Mar Baltico 

Etimologia del termine Ambra

L'etimologia del termine è incerta, tuttavia potrebbe derivare, con grande probabilità, dall'arabo àmbar – anbar, nome con cui oggi è indicata l'ambra grigia (si noti che in lingua turca il medesimo termine significa splendore, luccichio).

L’ambra veniva raccolta sin dall'antico Egitto, ove con essa si producevano oggetti preziosi, tanto che presenze di ambra sono state rinvenute anche nel corredo funebre posto nella tomba del faraone Tutankhamon. Gli egiziani, infatti, credevano che la gemma accompagnasse l’uomo nella fase di trapasso nell’aldilà.

Monili in ambra sono stati trovati anche in Grecia, dove veniva chiamata élektron (energia, per la sua capacità elettrostatica di attrarre oggetti leggeri). Sin dal VI secolo a.C. il filosofo Talete di Mileto, aveva scoperto che strofinando con un panno un pezzo di ambra questa diventava capace di attirare piccoli oggetti leggeri, ovvero sviluppa elettricità statica.

Invece, nelle regioni dell'Europa del nord l’ambra veniva indicata con il termine "anbernen" per la sua qualità di bruciare nel fuoco; in tedesco, infatti, "bernstein" significa pietra che brucia.

I persiani, infine, la chiamavo karabe, ovvero "tira paglia", per la sua proprietà di attrarre corpi leggeri se strofinata.

L’Ambra nella mitologia greca

Secondo il mito greco, Fetonte, figlio di Apollo, per dimostrare la sua discendenza divina, pregò il padre di lasciargli guidare il carro del Sole. Di fronte al suo rifiuto, Fetonte rubò il carro pur di soddisfare il proprio desiderio. Tuttavia, a causa della sua inesperienza, ne perse il controllo: i cavalli si imbizzarrirono e corsero all'impazzata per la volta celeste, prima salirono troppo in alto, bruciando un tratto del cielo che divenne la Via Lattea, quindi scesero troppo vicino alla terra, devastando la Libia che divenne un deserto. Gli uomini, spaventati, chiesero aiuto a Zeus che intervenne e, adirato, scagliò un fulmine contro Fetonte, che cadde alle foci del fiume Eridano (l’odierno Po). Le sue sorelle, le Eliadi, affrante, piansero abbondanti lacrime e vennero trasformate dagli dei in pioppi biancheggianti. Le loro lacrime si trasformarono in ambra. Questa è l’origine mitologia, secondo i greci, della preziosa gemma.

Anche se certamente conosciuta in Grecia, ancora oggi non ne sono noti suoi depositi; il minerale arrivava nel territorio ellenico attraverso traffici commerciali con il nord Europa lungo la cosiddetta via dell'Ambra, denominata anche Via Imperiale che aveva una deviazione verso la valle del Danubio, da cui era instradata poi verso l'Illiria e verso l'Egeo.

L'Ordine dei Cavalieri Teutonici: "i padroni dell'Ambra".

L'Ordine dei Cavalieri Teutonici rappresenta il terzo dei grandi ordini monastico-cavallereschi nati dalle crociate. Diversamente dai due ordini che lo avevano preceduto, i Templari e gli Ospedalieri dai quali acquisirono l'esperienza in campo politico ed amministrativo, l'Ordine Teutonico ebbe fin da principio un carattere fortemente nazionale, acconsentendo l'accesso esclusivamente a giovani di famiglie nobili tedesche che facessero i voti monastici di castità, povertà ed ubbidienza.

L'ordine prese avvio da una confraternita di mercanti di Brema e Lubecca che nel 1190 avevano fondato ad Acri un ospedale militare ed un ordine ospedaliero. La prima approvazione risale al 1191 ad opera di Papa Clemente III.

Nel 1198 il gruppo primitivo divenne, ad opera di principi tedeschi, l'Ordine dei cavalieri dell'Ospedale di Santa Maria in Gerusalemme confermato nel 1199 da Innocenzo III che, con Bolla Papale ("Bolla Sacrosanta Romana") riconobbe l'Ordine e gli conferì particolari privilegi, approvando le sue regole, nonché assegnando, oltre a quello dell'assistenza a feriti ed infermi, anche il compito di combattere gli infedeli. Ai religiosi venne assegnato il mantello bianco con croce nera. Nel 1221 Papa Onorio III parificò l'Ordine Teutonico all'ordine dei Templari e a quello degli Ospitalieri, decidendo di impiegare i cavalieri teutonici in una serie di missioni volte a portare la cristianità ai prussiani delle regioni dell’area baltica (cd. "crociate del nord").

Nel 1191 l'Ordine abbandonò l'ultima roccaforte in Terra Santa e si mise alla ricerca di una collocazione in Europa. Tale occasione si presentò quando, dopo alcuni falliti tentativi di conquista dei territori occupati dai Pruzzi, Corrado di Masovia chiese l'appoggio militare dell'Ordine offrendo in cambio dei territori. Hermann von Salza (Ermanno di Salza), gran maestro dell'Ordine teutonico, inviò quindi un distaccamento sulla Vistola nel 1229. 

ll Gran Maestro dell'ordine Hermann von Salza si fece confermare i diritti sui territori conquistati tramite la Bolla d'oro di Rimini emessa dall'imperatore Federico II e la Bolla d'oro di Rieti emessa dal Papa Gregorio IX. Entrambe garantivano che dopo la conquista e conversione religiosa dei territori baltici questi sarebbero stati assegnati all'Ordine, riconoscendo all'Ordine Teutonico la sovranità ed al suo Gran Maestro il rango di principe imperiale.

La correlazione tra l'Ordine Teutonico e l'Ambra Baltica inzia in questo periodo storico ed è intensissima, tanto da poter definire i Cavalieri Teutonici i padroni dell'Ambra Baltica.

In particolare, a partire dall'XIII secolo i Cavalieri Teutonici si erano assicurati mediante "diritto di regalia” il monopolio sul commercio e la lavorazione dell’ambra. Gli abitanti delle coste del Sambia erano tenuti a consegnare all’ Ordine l’ambra raccolta o pescata in mare. Detenere quantità di ambra grezza veniva loro completamente vietato e chi fosse stato colto in possesso d’ ambra grezza in eccedenza, e con quantitativi che superassero il fabbisogno personale, avrebbe posto fine alla propria vita, con la condanna al patibolo. I Cavalieri Teutonici conoscevano bene l’utilizzo dell’Ambra Baltica e l’arte della  preparazione di numerosi prodotti che si rivelavano dei veri e propri “toccasana”. Le rigorose tecniche venivano trasmesse solo oralmente per preservarle ed evitare la loro diffusione, non era tollerata alcuna trasgressione .

Ben presto città prospere e possenti castelli vennero fondati e ampliati. Tra questi, il più celebre è senza dubbio Il Castello di Malbork (in tedesco Ordensburg Marienburg, (letteralmente "castello di Maria", la patrona dell'ordine.

Costruito per ordine di Siegfried von Feuchtwangen, esso era inizialmente un convento, poi trasformato in un castello a tutti gli effetti.

Il castello di Malbork è costituito da tre parti: il castello alto, cioè l'ex convento; il castello medio, con le abitazioni degli inservienti e alcuni servizi; il castello basso, nel quale vi era il karwan, uno spaccio di armi di ogni genere.

Il castello oggi rappresenta un classico esempio di fortezza medievale; è il più grande castello del mondo costruito in mattoni (in generale è l'edificio in mattoni più grande mai costruito dall'uomo) e uno dei più imponenti dell'Europa. Il castello e il suo museo fanno parte dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO sin dal dicembre 1997.

L'Ordine Teutonico venne formalmente soppresso da Napoleone Bonaparte nel 1809, ma in seguito fu ripristinato dagli Asburgo. Venne riformato nel 1929 dalla Santa Sede che lo rese un ordine di canonici regolari per la cura d'anime e le opere di carità.

Ambra baltica: l’oro del Nord

La Via dell'ambra, un tempo detta anche "Via Imperiale", era un complesso sistema di vie commerciali, esteso per circa 400 km, attraverso cui l'ambra veniva trasportata dai suoi luoghi d'origine, il Mar Baltico e il Mare del Nord, verso il Mar Mediterraneo, in particolare in Italia, Grecia ed Egitto, paesi da sempre interessati a trasformare l'ambra grezza in oggetti preziosi. Per “Via dell'Ambra”, in maniera più generale, deve intendersi un grande flusso economico e commerciale lungo il quale viaggiavano molti manufatti, materie prime e soprattutto idee e culture. La via dell’Ambra, insomma, rappresentala testimonianza, in un tempo passato, di un mondo in un certo qual mondo già globalizzato nell’ambito degli scambi sia commerciali che culturali.

Ancora oggi, l’importanza dell’ambra per le popolazioni lituana, lettone ed estone, non è soltanto culturale, ma anche – e soprattutto – economica, tanto da essere considerata “l’oro del Nord”.

Tuttavia, per succinite non si intende solo l'ambra ritrovata presso le coste del Mar Baltico, in Europa settentrionale. Anche se i depositi maggiori si trovano in quell'area, l'ambra nel corso del tempo è stata erosa da sedimenti marini, trasportata all'interno dalle tempeste e portata da corsi d'acqua e ghiacciai a depositi secondari che si trovano nella maggior parte dell'Europa dell'est e del nord. 

 

L’ambra in Italia

Depositi di ambra sono stati rinvenuti anche in Italia. In Sicilia alla foce del fiume Simeto nei pressi di Catania, si estende la Riserva Naturale Orientata dell'Oasi del Simeto, proprio in prossimità della foce del fiume più grande di Sicilia, in una zona compresa tra la provincia di Catania e Pachino. Ancora oggi non è raro scorgere scintillare, tra i detriti e le alghe, la simetite, una rara e preziosa varietà di ambra, che in seguito a forti mareggiate viene spinta dalle onde sulla spiaggia.

L’Italia, inoltre, fu luogo nevralgico per il commercio dell’ambra, in particolare il fiume Po. La "via dell'ambra" che andava dai mari del Nord al Mediterraneo, passava attraverso il Polesine, delineato dai fiumi Po e Adige, ed è qui che i greci venivano a prelevare la preziosa gemma. 

L’ambra, sin dall’antichità, veniva lavorata dai popoli italici. Reperti di eccezionale valore storico artistico sono conservati in diversi musei come al Museo archeologico nazionale della Siritide di Matera

L’ambra nell’arte - la Camera d’ambra

La Camera d'Ambra è un capolavoro unico ed esclusivo. Si tratta di una sontuosissima sala rettangolare completamente rivestita da specchi, mosaici e pannelli d’ambra preziosamente intarsiati. In origine, veniva illuminata da 565 candele che riflettevano il colore miele dei pannelli, creando uno splendente “scrigno” per chiunque la visitasse.

La camera, le cui lavorazioni ebbero inizio nel 1701 e terminarono solo nel 1770, fu costruito per rappresentare il simbolo del lusso e della opulenza dell’impero russo in quel periodo storico. La sua è una storia di molteplici trasferimenti, saccheggiamenti e distruzione. Inizialmente istallata nel Castello di Charlottenburg, palazzo del primo re di Prussia, fu poi data in dono a Pietro il Grande (Pietro I Romanov, zar ed imperatore della Russia) dal Re di Prussia, come sigillo della pace e della intesa raggiunta tra la Russia e la Prussia. Venne cosi ad essere istallata nella Palazzo d' Inverno di San Pietroburgo. Successivamente, per ordine dell’imperatrice Caterina II, fu trasferita al Palazzo d' Estate a Zarskoe Selo. È qui che nel 1941 fu saccheggiata in seguito all’invasione della Germania, diventando un simbolo della razzia dei tesori culturali effettuata dalle forze naziste in Russia. In poco meno di trentasei ore la camera fu imballata in 27 casse e trasferita a Königsberg, sul Baltico. Da questo punto in poi se ne perdono le tracce in seguito ai bombardamenti degli alleati. Dove sia finito quel tesoro dal valore odierno tra i 170 e i 300 milioni di euro è uno dei misteri più intriganti della fine della seconda guerra mondiale.

L’ambra nella letteratura: pillole.

Dante, nella Divina Commedia (Paradiso XXIX), nel canto dedicato alla creazione degli Angeli scriveva:

E come in vetro, in ambra o in cristallo

raggio resplende sì, che dal venire

a l’esser tutto non è intervallo,

così ’l triforme effetto del suo sire

ne l’esser suo raggiò insieme tutto

sanza distinzione in essordire.

 

La prima documentazione scritta sulle origini dell’ambra risale, tuttavia, a Plinio il Vecchio e alla sua opera Naturalis historia. Nel libro trentasettesimo, Plinio si dedica a presentare il valore, anche terapeutico, delle pietre preziose. Riguardo all’ambra: dopo aver descritto le proprietà intrinseche (attrae a sé i corpi in seguito a sfregamento), economiche (una statuetta d’uomo in ambra supera il costo di uomini viventi e in forze), e la bellezza (Nerone usa questo nome per i capelli di Poppea), Plinio ne fornisce le presunte qualità mediche, appellandosi ud un tale Callistrato, personaggio di difficile identificazione, a tal proposito scrive: “un qualche uso dell’ambra si trova tuttavia in medicina, ma non è per questo che essa piace alle donne; è di giovamento ai bambini che la portano a mo’ di amuleto. Callistrato dice che, ingerita liquida o portata come amuleto, è utile, a ogni età, anche contro gli attacchi di delirio e di stranguria. Portata al collo come amuleto quest’ambra curerebbe le febbri e le malattie; tritata invece e mescolata a miele e olio di rose sarebbe un rimedio contro la malattia delle orecchie e, se tritata con miele dell’Attica, anche contro l’oscuramento della vista, e ancora contro le malattie dello stomaco, sia presa da sola in polvere sia bevuta in acqua con mastice”.

AMBRA BALTICA: PILLOLE DI NOTIZIE E CURIOSITA'.

1) LE INCLUSIONI: UN MONDO INTRAPPOLATO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO. 

Lo straordinario processo di formazione dell'ambra è alla base di un collaterale effetto che impreziosisce e rende uniche alcune pietre.

Infatti, quando le resine fuoriuscite degli alberi si solidificarono per effetto della evaporazione, alcuni resti organici ed inorganici rimasero intrappolate nel fossile, rimanendo cristallizzati nel tempo e nello spazio e giungendo, dopo secoli, intatte sino ad oggi. Foglie e insetti di vario tipo formano le c.d. inclusioni rendendo unica ed irripetibile la pietra. 

La maggior parte delle inclusioni comuni sono vegetali, muschi, licheni (presenti per l'86,7% dei casi) e aracnidi (11,6%), mentre gli animali di altre classi rappresentano solo l' 1,7% e gli insetti lo 0,4% dei casi.

Trattasi di un fenomeno straordinario nel suo genere grazie al quale oggi possiamo conoscere e venire a contatto con il passato, riportando alla luce elementi che hanno viaggiato intatti nel tempo e nello spazio. Inutile specificare che le c.d. inclusioni apportano un vero e proprio valore aggiunto alle pietre in cui sono presenti, rendendole più preziose e più ricercate.

2) I COLORI DELL'AMBRA BALTICA: UN ARCOBALENO DI VARIETA'.

La consueta e più tipica colorazione dell'Ambra baltica è il giallo luminoso che rievoca la dolcezza del miele e la consistenza della resina naturale.

Tuttavia la pietra può assumere le più vaste e variegate gamme di colorazioni che contribuiscono a rendere unica e particolare la pietra. 

I colori della Ambra possono variare dal bianco, al giallo, al marrone, fino al rosso. Ed ancora: dal verdastro, al bluastro, sino al grigio e al nero.

L'Ambra, inoltre, può presentare sottili sfumature e plurime combinazioni di colori. Può essere assolutamente trasparente, totalmente opaca o estremamente brillante. 

La varietà dei colori, dell'aspetto e delle forme contribuisce a rendere la pietra ancor più attraente, affascinante ed unica, assecondando gusti estetistici più differenti e discoranti. 

Dunque, l'Ambra può essere di differenti colori

Trasparente (con una sfumature giallastre): Questo colore di ambra potrebbe essere chiamato "primario" in quanto le resine degli alberi appaiono proprio di tale colorazione. Circa il 10% dell'ambra si presenta di colore trasparente, solitamente solo in piccoli pezzi. Proprio per tale motivo, i grandi pezzi di ambra trasparente sono particolarmente rari e preziosi. L'ombra della trasparenza puo' mutare dal giallo al rosso scuro, dipendendo dal grado di ossidazione dell'ambra. E' consueto, inoltre, trovare le inclusioni proprio nell'ambra lamellare trasparente. 

Rosso: la tonalità rossa è particolarmente rara (è possibile rinvenire solo lo 0,5% in natura). La tonalità di rosso può variare dall'arancione al nero scuro. Questo colore di ambra è principalmente ottenuto in maniera artificiale, attraverso un processo di ossidazione dell'ambra trasparente che si origina a seguito del riscaldamento della pietra. 

Giallo: questo è il colore più comune di ambra (circa il 70% rispetto al resto delle colorazioni). Solitamente l'ambra gialla appare torbida e non trasparente. L'Ambra gialla rappresenta la colorazione tipica del fossile.

Bianco: l'Ambra bianca è molto rara (rappresenta circa l'1-2% del totale dell'ambra presente in natura). Di solito questa ambra si distingue per la varietà delle sfumature presenti all'interno: giallo, nero, blu, verde, ambra trasparente. L' Ambra di questo colore è anche chiamata "reale". 

Blu: Questo è il colore più raro di ambra e sicuramente il più prezioso (solo lo 0,2% di tutte le pietre presenti in natura).

Verde: Colorazione altrettanto rara (circa il 2%rispetto agli altri colori). Il colore verde nella versione trasparente è molto rara ed interessante. 

Nero: Colore frequente di ambra (circa il 15%). Tale colorazione è molto interessante in quanto la maggior parte di ambra nera è formata dai resti di cortecce d'albero e resti vegetali.

3) LA RACCOLTA DELL'AMBRA BALTICA: DAL SUOLO AL MARE E DALL'ACQUA ALLA TERRA.

Come detto, l'Ambra è una resina fossile naturale nata dagli alberi e dunque frutto della terra. Tuttavia, il ghiacciaio che si formò sul territorio della odierna Scandinavia spostò i sedimenti accumulatisi presso le rive del Mare Baltico. Dal suolo all'acqua, dunque.

Proprio per tali ragioni, fino al XIII secolo gli abitanti della costa baltica raccoglievano l'ambra dal mare, arrivando ad escogitare tecniche per ottenere l'ambra direttamente dai fondali del mare con l'utilizzo di reti. Il lavoro di raccolta si svolgeva, il più delle volte, durante le ore notturne, illuminando la riva con un barile di catrame messo su una collina o su un albero. Col tempo, vennero utilizzate grandi reti da pesca e  speciali ganci utilizzati appositamente per questo scopo. 

Più grandi scavi di ambra iniziarono nel 1854. Stantien e Becker, due uomini d'affari ebrei provenienti dalla regione dei Curi Bay, fondarono una società che divenne ben presto un punto di riferimento per gli scavi di ambra, e nel 1857 si diede avvio allo scavo meccanizzato di ambra - con l'utilizzo di draghe a vapore. A partire da questo momento, grazie alla grande quantità estratta, l'ambra perse la caratteristica di rarità ed il suo il prezzo crollò.

Fu, tuttavia, in questo momento storico che accrebbe notevolmente l'interesse per la pietra. L'attività industriale, allora, conobbe un periodo di grande implementazione, arrivando a scavare  dalle 30 alle 50 tonnellate di ambra per anno. Dopo qualche tempo, i proprietari della società si interessarono ad un'altra miniera in Palvininkai (ora Yantarny, Kaliningrad Provincia) e costruirono una fabbrica di "ambra-processing". Non deve sorprendere che questi due mercanti divennero in poco tempo gli industriali più ricchi in Prussia orientale, considerato che il deposito di Palvininkai contiene il 90% dell'ambra presente a livello mondiale. Anche oggi continuano ad essere scavate circa 500-700 tonnellate di questo minerale all'anno mediante l'utilizzo di attrezzature minerarie moderne. 

I pescatori della Penisola Bay utilizzavano, per raschiare l'ambra dal fondo del mare, il cosiddetto "keselė", una rete trascinata da due barche. La rete aveva ganci speciali che rimuovevano dal fondo marino e sollevavo nelle reti i pezzi di ambra. 

Anche se nel corso della storia sono stati sperimentati molti metodi di produzione ambra, la raccolta di pezzi di ambra dalla riva del Mar Baltico rimane certamente quello più popolare e duraturo, costituendo una attività tramandata da generazioni ed una vera e propria tradizione familiare

Dal suolo al mare, dall'acqua, di nuovo sulla terra. E' questo il ciclo continuo a cui l'Ambra Baltica ha fatto nei secoli.   

 

4) L'UTILIZZO DELL'AMBRA BALTICA. LE ORIGINI: DALLE CREDENZE POPOLARI SINO ALL'UTILIZZO IN CAMPO ARTISTICO.

Nessuno può dire da quando esattamente l'Uomo abbia iniziato ad utilizzare l'ambra nella produzione di ornamenti ed amuleti, nè da quando le credenze popolari abbiano iniziato a conferire al minerale poteri magici ed effetti misteriosi. Ciò che è noto - e documentato -  è certamente l'utilizzo antichissimo dell'ambra per la produzione di coltelli di selce, frese, utensili per affilare. Il più antico articolo di ambra risale alla fine dell'età della pietra. Si tratta di un piatto di colore ambrato ritrovato in un campo di cacciatori di renne, vicino ad Amburgo. 

Nelle terre del Baltico durante la fase del neolitico e nell'età del Bronzo l'ambra grezza veniva lavorata in tre grandi centri: la Prussia, la Lituania e in alcuni villaggi delle Lettonia.

Nel Medioevo, invece, l'Ambra veniva lavorata per produrre rosari e piccole croci. L'uso di ambra per fare opere d'arte, invece, è diventato particolarmente popolare a partire dal XVII e XVIII secolo. In questo periodo gli artigiani impararono l'arte di tagliare e lucidare le forme di ambra su un particolare tornio utilizzato a tal fine. Le opere più famose furono prodotte nei laboratori di Danzica.

In Lituania la lavorazione dell'ambra da parte di artigiani specializzati ebbe inizio a partire dal IX e dal XIII secolo. In particolare, Palanga è stato uno dei più importanti centri di elaborazione ambra antica. Prima della prima guerra mondiale, a Palanga venivano lavorati circa  20.000 kg di ambra grezza per anno, con l'impiego in questo settore di circa 300-500 addetti

C'è stato un tempo in cui gli artigiani usavano l'ambra esclusivamente come materia prima. Dopo la seconda guerra mondiale, invece, il progettista Feliksas Daukantas diede avvio ad una nuova tendenza nella lavorazione dell'ambra., incoraggiando gli artisti a mostrare la bellezza naturale dell'ambra. 

5) AMBRA BALTICA: REALE O NO?

Nella metà del XIX secolo, gli scienziati scoprirono il modo di sintetizzare le sostanze preziose naturali. Fu questo il momento in cui presero piede le prime attività di falsificazione dell'ambra baltica. Oggigiorno la falsificazione di ambra (specialmente delle false inclusioni) è molto diffusa. Chi non conosce a fondo le caratteristiche dell'ambra autentica potrebbe essere vittima di raggiro ed acquistare a caro prezzo falsi minerali.

E' possibile constatarlo sulla rete, dove i prezzi sono i più disparati, talvolta esageratamente alti oppure sorprendentemente bassi. In entrambi i casi è bene diffidare da acquisti incauti, preferire sempre un contatto diretto col fornitore ed esigere la certificazione di autenticità.

Di seguito sono elencati i casi di falsificazione di ambra più diffusi e le tecniche per riconoscerli.

Occorre partire da una premessa. Tutte le falsificazioni di ambra baltica sono caratterizzate dall'utilizzo di pietre che, seppure simili al prezioso minerale, non condividono con quest'ultimo le proprietà essenziali che contribuiscono a renderlo autentico. I materiali più utilizzati nelle falsificazioni dell'ambra baltica sono:

IL COPALE:

Il Copale è spesso venduto al posto dell'ambra del Baltico, ma in realtà questo minerale è di gran lunga più giovane rispetto alla preziosa pietra, trattandosi di una resina fossile creatasi circa un milione di anni fa. Anche il Copale, come l'Ambra, può avere al proprio interno inclusioni naturali, anche se spesso può accadere che anche le inclusioni presenti siano oggetto di falsificazioni artatamente inseriti.  Il Copale fonde a temperatura piuttosto bassa (inferiore ai 150 C), e tende a sciogliersi anziché bruciare e diffondere l'odore "dolce" delle resine che brucia. Tali caratteristiche rappresentano certamente un valido espediente per distinguere il Copale dall'Ambra.

VETRO:

E' molto semplice distinguere l'ambra dal semplice vetro: l'ambra si presenta certamente più solida del vetro, non potendo essere scalfita o graffiata dal metallo. 

RESINE FENOLICHE:

Il colore delle resine fenoliche è molto simile a quello dell'ambra autentica  (rosso scuro, nuvoloso gialla, limpida). Ma,  previo riscaldamento, è possibile distinguere nettamente tali resine (che non hanno natura fossile) dall'ambra. Questo in quanto dal riscaldamento di tali pietre non viene diffuso alcun odore, nè tantomeno l'odore delle resine dei pini che è il profumo caratteristico dell'ambra baltica.

CELLULOIDE:

La celluloide (o nitrato di cellulosa) solitamente è di colore giallo e opaco. Dal punto di vista meramente visivo può essere difficile distinguerla da ambra, tuttavia la celluloide è più solida e meno combustibile. Vieppiù che, previo riscaldamento, diffonde esclusivamente l'odore di plastica bruciata. 

CASEINA

Plastica formata dalla principale proteina alla base del latte. Le perle  di caseina hanno un aspetto "nuvoloso" di colore giallo. E 'un po' più pesante dell'ambra e, previo riscaldamento, diffonde l'odore di plastica bruciata. 

PLASTICA MODERNA

La falsificazione dell'ambra, oggigiorno, viene realizzata anche mediante delle più moderne tipologie di plastica come il poliestere o il polistirene. Dal punto di vista esclusivamente visivo, questo sostituto può essere difficilmente distinguibile perché con esso possono essere rievocati proprio gli autentici colori e la limpidezza dell'ambra. Come nel Copale, inoltre, le inclusioni falsificate, solitamente appaiono più grandi (più di 10 mm) rispetto a quelle autentiche presenti nell'ambra, inserite appositamente proprio nel centro di plastica. Altra tecnica per distinguere la plastica dal riscaldamento rimane, comunque sia, il riscaldamento e l'odore di plastica bruciata che si diffonde. 

Riepilogati i materiali spesso utilizzati per le opere di falsificazione, di seguito si riportano i più comuni Test per verificare l'autenticità dell'ambra baltica. 

PROVE DI "ODORE"

Non c'è dubbio che il test  dell'odore sia quello più efficace per verificare la autenticità dell'ambra in quanto l'ambra naturale ha un odore specifico, difficilmente ottenibile a seguito di  falsificazioni. Dopo il riscaldamento, infatti, la vera ambra baltica diffonde la caratteristica fragranza delicata di resine di pino. Al contrario, tutte le falsificazioni, anche quelle realizzate ad arte, diffondono profumazioni più "dolci" o più simili all'odore di plastica bruciata.

PROVE DI "STROFINAMENTO"

La tecnica migliore consiste nello strofinare nel palmo della mano la pietra. Infatti, è possibile riscaldare l'ambra vera sfregando il minerale nel palmo della mano finché non si diffonde l'odore di resine dei pini. Perché tale tecnica funzioni, tuttavia, c'è bisogno di una pressione molto forte nello strofinamento, in quanto è piuttosto difficile che funzioni soprattutto quando l'ambra sia stata sottoposta ad attività di lucidazione.

IL TEST DELL'AGO CALDO

Il test dell'ago caldo è certamente uno dei test più diffusi ed efficaci. La prova consiste nell'infilzare un ago riscaldato nella pietra. Se si sente odore di resina vuol dire che l'ambra è autentica. Attenzione però perché l'Ambra naturale è molto fragile, quindi, a seguito del test dell'ago caldo, potrebbero crearsi alcune crepe.

IL TEST DEL PESO SPECIFICO 

Il peso specifico dell'ambra equivale a circa 1,04-1,1, ed è un po' inferiore rispetto al peso specifico dell'acqua salata (1,15). Pertanto, la pietra galleggia in acqua, mentre altri materiali in acqua affondano. 

Possiamo testare l'autenticità dell'ambra versando 7-8 cucchiai colmi di sale in 300 ml di acqua. Dopo aver mescolato, il sale si dissolverà. E' possibile effettuare il test dell'aroma specifico in tale soluzione. Se la pietra galleggia si tratta senza dubbio di ambra autentica.

 

IL TEST DELL'IR-SPETTROSCOPIA  

L'IR-spettroscopia è il metodo scientifico più efficace per identificare resine fossili. Si tratta di un test più tecnico mediante il quale verificare l'esistenza del segmento spettro IR chiamato "spalla ambra baltica".

ULTIMI CONSIGLI 

Gli accorgimenti sopra riepilogati potrebbero non scongiurare il rischio di incappare comunque sia in acquisti fraudolenti del prezioso minerale. Per questo motivo la prima accortezza utile da utilizzare è quella di acquistare l'ambra baltica esclusivamente da rivenditori affidabili, richiedendo al momento dell'acquisto il rilascio di un certificato che ne attesti la autenticità. 

 

6) BREVI PILLOLE TECNICHE

- L'ambra baltica è una resina conifera che ha perso la maggior parte dei suoi componenti volatili durante la fase di fossilizzazione.

- L'ambra può essere rinvenuta in natura sia sotto forma di composti microscopici (vere e proprie briciole di circa 1-2mm ) sia di composti di barre lunghe di circa un metro e per il peso anche di 10 kg. E' chiaro che i pezzi di ambra più grandi siano anche quelli più preziosi, rari e costosi. Il pezzo di ambra più grande rinvenuto sino ad oggi  misura 47 centimetri per un peso di  9.817kg. Tale esemplare è custodito nel Museo di Scienze Naturali di Berlino.

- La durezza dell'ambra viene misurata in modo scientifico secondo la scala Moss a 2-2,5; a volte aumenta fino a 3. Si tenga conto che la durezza del diamante, secondo la stessa scala, arriva a misurare - 10.

- La densità dell'ambra è di circa 890-1098 kg / m3.

- Il peso specifico dell'ambra è basso (1,05-2) e galleggia in acqua salata. 

- Il punto di fusione dell'ambra è di circa 375C 

- Nella fase di combustione dell'ambra l'aria brucia sprigionando una luminosa fiamma forte e diffondendo un fumo intenso e un piacevole profumo di resina di alberi.

- Non è possibile sciogliere completamente l'Ambra pur con l'utilizzo di qualsiasi solvente. Difatti, solo il  20-25% può essere sciolto con l’uso di alcool metilico; in etere 18-23%; circa il 23% in acetone; circa 205 in cloroformio; 21% in benzene, etc. 

- La struttura dell'ambra organica non è monolitica ma è fatta di carbonio, ossigeno ed idrogeno. Spesso contiene il 79% di C, il 10,5% di O e il 10,5% di H. Secondo O.Helm l'ambra è composta dal 3% all'8% di acido succino.

 

L'AMBRA BALTICA NELLA MEDICINA DEL PASSATO: DALLE CREDENZE POPOLARI ALL'ACCERTAMENTO SCIENTIFICO DELLE PROPRIETA' TERAPEUTICHE.

Già Ippocrate (460-377 aC), padre della medicina, nelle sue opere descrive le proprietà ed i metodi di applicazione dell'ambra, giungendo ad utilizzare il prezioso minerale come base per la preparazione di numerosi medicinali.

Nel Medioevo le perle di ambra venivano indossate per il trattamento dell'ittero. Si credeva che la forza magica di questa pietra gialla potesse assorbire il giallo malsano della pelle e la debolezza dell'organismo. Termini come "Oleum succini" (olio di ambra), "Balsamum succini" (balsamo di ambra), "Extractum succini" (estratto di ambra) sono stati spesso utilizzati nelle ricette degli alchimisti di quei tempi.

Nell'antica Roma l'Ambra veniva utilizzata come medicinale sfruttando le proprietà curative del prezioso minerale contro diverse malattie. Calistratus, famoso medico di quei tempi, scrisse che l'ambra protegge dalla follia e che la polvere dell'ambra mescolata con il miele cura i mal di gola, orecchie e le malattie degli occhi, mentre acqua miscelata con polvere di ambra guarisce le malattie dello stomaco.

L'imperatore Nerone amava l'Ambra, adornava sua moglie Poppea di numerosi gioielli commissionati per lei che "ben si intonavano ai suoi capelli color ambra". Si dice che Nerone ordinò ai suoi legionari in Baltico di fare incetta di ambra, tanto da far partire una nave carica di ambra. In quel periodo Roma fu afflitta dalla carestia e numerose malattie, la peste decimò la popolazione facendone strage, nei templi ed ovunque la gente si accalcava numerosa venivano bruciate grandi quantità di ambra per depurare l'aria, essendo rinomate le sue qualità disinfettanti. Bruciare l'ambra nei camini è un'usanza da sempre diffusa nelle famiglie baltiche agiate. Anche in Italia, solo in alcune zone, in Campania, nel Veneto ed in Piemonte, alcuni ricordano da bambini le nonne bruciare l'ambra nei bracieri ed il suo gradevole profumo di fresco muschio di bosco, di pino e di ginepro.

Plinio il Giovane scriveva che le contadine romane indossavano medaglioni di ambra non solo come ornamenti, ma anche come rimedio per il "gonfiore delle ghiandole e mal di gola e il palato"

Secondo una credenza popolare molto sentita nei paesi orientali il fumo di ambra rafforza lo spirito umano ed infonde coraggio. In Cina lo "sciroppo di ambra" (miscela di acido succino ed oppio) veniva usato come tranquillante ed antispasmodico.

Il duca prussiano Albrecht, sulla scorta di una ricetta di età romana, inviò un pezzo di ambra a Lutero come rimedio contro tutte le malattie. Lutero, dal temperamento iracondo, portava sempre in tasca un'amuleto di ambra che all'occorrenza non esitava a strigere.

Bonifacio VIII, di salute cagionevole, curava i suoi acciacchi ottenendo ottimi risultati, con l'allora miracoloso Elisir di Ippocrate che il suo medico preparava personalmente e ritualmente gli somministrava. Lo stesso Elisir, all'occorrenza, veniva prescritto dal celebre medico svedese Axel Munthe ai suoi pazienti che ne apprezzavano i benefici.

Leggendo alcuni testi antichi è possibile avere un'idea di quanto l'ambra fosse utilizzata in campo medico fino alla metà del XIX secolo. Con l'avvento della medicina fisiopatologica l'impiego dell'ambra quale medicinale naturale, inesorabilmente volse al declino.

L'ambra veniva utilizzata dai prussiani anche nella fabbricazione di incenso. Infatti, in passato, le tribù lituane impiegavano l'incenso per scacciare gli spiriti maligni dai morti ed aiutare il viaggio dell'anima nell'altro mondo. I bambini appena nati venivano sottoposti alla "fumigazione" in modo che potessero crescere più velocemente, così come gli sposi (per poter vivere felici) e i combattenti in guerra (per auspicare un ritorno da vincitori).

Sino a poco prima della prima guerra mondiale, l'ambra veniva ancora utilizzata per il trattamento di varie malattie e non solo. Ad esempio, un composto di tintura fatto di pezzi di ambra e vodka veniva somministrato agli uomini per aumentare la loro potenza e desiderio sessuale. Durante la seconda guerra mondiale, in particolare in Germania, perle d'ambra venivano date ai bambini per rendere la dentizione meno dolorosa e fortificare i denti.

Ancora oggi in Lituania molte donne acquistano grani di ambra curativa fatte da pezzi di ambra non lucidati da indossare intorno al collo. Le microsfere di ambra raccolgono una carica elettrostatica al tocco e la superficie ossidata contiene la più alta quantità di acido succinico. L'ambra così utilizzata è un ottimo biostimolante che ha un effetto positivo sul sistema nervoso, il cuore, i reni e rivitalizza i processi di recupero psico-somatici.

Ai preparati a base di ambra si attribuiscono presunte proprietà toniche, antistress, rinvigorenti, antinvecchiamento, immunostimolanti ed anche protettive contro i danni dell'alcool e la cura dal tabagismo.

E' tangibile che l'Ambra aumenti notevolmente la forza di volontà, rinvigorisca l'animo e rassereni lo spirito.

Nella tendenza odierna di rivolgersi sempre più a rimedi cosiddetti "naturali", si assiste ad un recupero di alcuni degli antichi e collaudati usi medici dell'Ambra, in particolare nei paesi dove vi è ampia disponibilità di materia prima, come Russia, Polonia e nei Baltici. In campo omeopatico, l'ambra viene usata soprattutto in caso di asma, bronchite cronica, decongestionante, espurgante ed altre patologie toraco-polmonari.

 

LUNGAVITA PERCHE’?

Per un viaggio come quello intrapreso per la realizzazione dei prodotti Lungavita la destinazione non può dirsi mai completamente raggiunta. Un percorso fatto di ricerca, approfondimenti e sperimentazione che non conosce mai fine. La meta si sposta sempre un po’più in avanti ed il desiderio di scoprire nuove note ed ulteriori sapori alimenta l’interesse a proseguire il viaggio intrapreso.

Abbiamo iniziato il percorso partendo dall’elemento principe: l’Ambra Baltica. Ti abbiamo preso per mano e raccontato origini, storia e leggende. Ti abbiamo parlato, poi, dei prodotti Lungavita, illustrando per alcuni di questi le caratteristiche e gli usi. Ci siamo soffermati su note storiche e cenni artistici; Ti abbiamo parlato di letteratura, scienza, medicina e cure allopatiche.

Hai percorso insieme a noi questo viaggio per intero? Complimenti. 

Ti sei perso lungo il tragitto e “sei saltato” subito alle conclusioni? Complimenti anche a Te. 

L’obiettivo di Lungavita è incuriosire in un modo o nell’altro, e se abbiamo raggiunto questo risultato siamo soddisfatti.  Il curioso è colui che si cura di qualcosa, per questo Lungavita è dedicato a tutti i curiosi che sanno cogliere la differenza nelle sfumature e nei dettagli, capaci di comprendere la vera essenza delle cose.

La nostra missione è condividere esperienze, sapori e i gusti perduti, riportando alla luce ricette dimenticate, note sconosciute ed antichi rimedi scomparsi in età moderna, con l’obiettivo di ricercare quel Sapere perduto che per secoli è stato ad appannaggio di Pochi.

Dietro i prodotti Lungavita c’è la voglia di riscoprire una vera e propria metodologia culturale che si è persa nel tempo, fatta di rituali, di storia, di tradizioni, di credenze, quel sapere che nasce dal connubio continuo tra storia e leggenda, scienza e mito. E’ questo il motivo per cui tutti i prodotti Lungavita, preparati esclusivamente a mano, senza l’utilizzo di alcuno strumento meccanico o elettrico, sono prodotti in quantità limitata.

Non tutti si curano di qualcosa, eppure la storia è piena di importanti personaggi che hanno votato la propria esistenza alla ricerca spasmodica di soluzioni che garantissero il benessere psico-fisico. Scienziati, filosofi, medici e scrittori si sono avvicendati nel tempo con l’obiettivo più ambizioso: scoprire una ricetta per garantire la longevità mediante la ricerca dell’Elisir di lunga vita (in arabo: الإكسير‎, al-Iksīr), leggendaria pozione o essenza capace di donare vita eterna ed immortalità a chiunque lo beva, talvolta associato al potere di dare la vita.

L'elisir è collegato ai miti di Enoch, Thot ed Ermete Trismegisto, dei quali si racconta che abbiano bevuto una sola goccia di questa pozione per diventare immortali.

Se nell’immaginario collettivo il concetto di lunga vita rimanda subito a figure proverbiali come quella di Matusalemme (vissuto, secondo la narrazione biblica, fino all’età di 696 anni), e al leggendario  Ermete Trimegisto, non dobbiamo assolutamente dimenticare che già personaggi del calibro di Isaac Newton, Ippocrate, il padre della medicina moderna, ed ancora, Claude-Luis conte di Sain-Germain, o il celebre psichiatra svedese Axel Munth, si interessarono siano interessati alla materia con un approccio scientifico e metodologico. La storia racconta, poi, di altrettanti studi e ricerche portate avanti da figure controverse come il celebre Giuseppe Balsamo Conte Alessandro di Cagliostro, o gli alchimisti Fulcanelli e Nicholas Flamel.

Il mito narra che quest’ultimo, dopo aver decifrato il contenuto di un libro da lui acquistato, riuscì ad ottenere la pietra filosofale, la quale si pensava possedesse fenomenali potenzialità: oltre a riuscire a tramutare il metallo in oro, questa pietra, infatti, forniva una sostanza che garantiva regalava l’immortalità.

Eppure, Tornando ai giorni nostri, appare scontato che, in un’epoca come la nostra in cui grazie al continuo progresso si assiste ad un processo costante aumento dell’aspettativa della vita media, non c’è ci sia più motivo per pensare agli elisir di lunga vita nel senso più arcaico del termine. Per questo i nostri prodotti puntano, chiaramente, non alla ricerca di elementi che assicurino la longevità, ma a migliorare ed elevare la qualità della vita, fornendo soluzioni non solo gradevoli al palato, ma decisamente d’aiuto per il fisico e di sostegno per la psiche, peculiari e non comuni, e, non per ultimo, realizzate con materie prime di eccellenza.

E’ questa per noi la massima forma di condivisione: ripescare dal passato forme di sapere elitario e renderlalla portata dei Più.

Siamo conviti che i Prodotti Lungavita possano essere d’ausilio a quanti sapranno trarre giovamento dalle numerose proprietà positive dell’Ambra baltica, contribuendo ad un processo di elevamento delle coscienze mediante forme di appagamento assolutamente non convenzionali, perché se è vero che l’anima è immortale, allora ci riproponiamo di donare una Lunga Vita a quanti sapranno davvero avere cura di sé per una Vita Migliore.

Ai Curiosi, ai Sapienti… ai Sognatori!